La storia dei Materassi in Lattice

Nell’antichità, i giacigli umani consistevano in sacchi di pelle animale riempiti di foglie secche, di paglia o fieno. Nell’antica Roma, entrò in uso riempire detti sacchi anche con materiali più morbidi e confortevoli, come la lana di pecora e le piume d’oca. Nel Rinascimento, broccati sempre più lussuosi, sete dell’Estremo Oriente, velluti pregiati andarono a far da cornice, nei palazzi aristocratici, a contenuti non sempre dei più accoglienti, come i baccelli dei piselli. Si pensi alla trasposizione che si ebbe, in seguito, nella famosa fiaba della Principessa sul pisello, a rimarcare la raffinatezza di chi era stata risparmiata da sonni tanto disagevoli.

Lenta evoluzione

Nel Settecento, nell’Età dei lumi, ma anche dell’ostentata eleganza rococò, gli involucri divennero di lino e di cotone, finemente ricamati, mentre le fibre interne continuavano ad essere dei soliti materiali, con la lana considerata fra quelle più pregiate. In realtà, mai come nel materasso, l’apparente comodità dei materiali soffici, si traduce in fastidi per la colonna vertebrale, che ha bisogno di essere sostenuta anziché di sprofondare nel morbido assoluto. Nel secolo successivo, cominciò a prendersi coscienza, quindi, che il materasso dovesse in primo luogo rispondere a necessità anatomiche e si studiarono i metodi migliori in tal senso.
Si sperimentarono così materassi ad aria, a molle, ad acqua. Questi ultimi con l’intento dichiarato di superare le piaghe da decubito, che affliggono le persone costrette a letto per lunghi periodi. Ma i materassi ad acqua risultano troppo pesanti e di non facile manipolazione, mentre quelli a molle ebbero un periodo di successo soltanto nel secondo dopoguerra, presto soppiantati da imbottiture più tecnologicamente avanzate.

Ultimo atto

L’invenzione del poliuretano espanso, con le sue schiume flessibili, segnò una tappa miliare nell’evoluzione del materasso: era stato scoperto il modo di coniugare comfort a capacità di sostenere adeguatamente lo scheletro. Sulla stessa falsariga, ma sul piano delle fibre naturali anziché sintetiche, si affermarono i primi materassi in lattice di gomma.
Il lattice è la resina che si ottiene dalla corteccia dell’albero della gomma. Una volta solidificata, il suo impiego nell’imbottitura dei materassi, si è rivelato vincente quanto ad elasticità e a capacità di sostenere le curve del corpo umano, agevolando muscolatura e circolazione sanguigna.

Tuttavia, addentrandosi nel campo del lattice, bisogna imparare a distinguere due diverse possibilità di scelta, quella del lattice naturale e quella del lattice sintetico. Il primo è particolarmente elastico, il secondo più resistente e meno deformabile nel tempo. Ognuno dovrà testare il tipo che più si adatta alla propria persona. Il lattice, inoltre, per la sua particolare composizione molecolare, ostacola la proliferazione degli acari, e queste sue proprietà antibatteriche ed ipoallergeniche lo fanno apprezzare non soltanto da chi non sottovaluta l’importanza dell’ergonomia, ma anche da chi soffre di patologie allergiche.

Da tenere presente, infine, che l’azione elastica dei materassi in lattice si rivelerà tanto più efficace, quanto più la lastra di lattice sarà spessa e rivestita di materiali adeguati.

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